In mezzo al bosco sorgeva questo edificio color rosa
madreperla translucente e pulsante, come se il palazzo fosse stato un organismo
con un apparato respiratorio autonomo.
In realtà, le fondamenta si sviluppavano fin nelle
profondità di quella terra magica di sogno, di assenza di tempo e di ritmi circadiani sfalsati. Era intorno a
loro che era germogliata la prima presenza vitale che poi aveva generato il
mondo che le circondava, come se il palazzo fosse sorto da solo, un giorno,
all’improvviso in un luogo deserto.
Ma era stato l’altro mondo, quello dei Grigi, a dare vita a
quel palazzo, nel momento in cui l’energia-pensiero dei sogni non realizzati,
traditi e dimenticati si era coagulata in un punto dell’atmosfera terrestre,
come un’escrescenza, un porro, sul mignolo della mano di un muratore. Tutta
questa energia-pensiero, si era coagulata in una forma di palla, e agganciata
all’orbita terrestre, aveva cominciato a vorticare, come il brodo primordiale
fece nel nostro pianeta. Piano piano i vari argomenti dei sogni si erano
differenziati, da una parte quelli riguardanti l’amore, dall’altra quelli di
una vita migliore e quelli di riscatto. Gli incubi non erano inclusi, questi
avevano un’altra densità, più pesante ed erano scivolati verso l’interno della
Terra, per essere bruciati e purificati nel Sole interiore.
Questi coagulati verso l’alto erano invece eterei, erano
sogni dimenticati, è vero, ma la loro energia era di speranza, qualcuno li
aveva espressi verso l’alto, e lì erano rimasti, senza possibilità di concretizzarsi,
di acquisire densità. La differenziazione aveva caratterizzato le varie masse
oniriche che, sospinte dal vorticare incessante, avevano assunto una forma di
spirale, che si era verticalizzata ed era andata ad incastrarsi in un meteorite
di tellurio, proveniente da Venere, e che passava di lì, sfrecciando a velocità
supersonica. L’impatto era stato notevole, ma i sogni dimenticati, si sa, sono
infrangibili e il risultato fu che il meteorite si ritrovò un carico di
speranze disattese sul groppone. Da lì tutto aveva avuto inizio, perché i sogni
si crearono un campo magnetico che intercettò quello terrestre, la spirale si
sistemò nello spazio, quelle che sarebbero diventate le fondamenta si fusero
con la roccia e divennero corpo unico, entrando in un processo di osmosi, la
roccia si nutrì dei sogni e divenne fertile alla vita, ricoprendosi di forme
vegetali e acqua.
La spirale divenne solida e dalla roccia prese la solidità e
dai sogni l’inconsistenza, così divenne un palazzo, con torri che svettavano
verso il cielo carico di stelle, mentre le pareti si assottigliavano diventando
trasparenti, madreperlacee, rosa, perché il metallo di cui era composto il
meteorite proveniva da Venere e si sa che il rosa è il colore di quel pianeta,
almeno secondo la filosofia Acquariana, che è sicuramente quella con cui questa
storia ha più punti in comune.
Credo di avere esagerato con le informazioni, scusami.
Torniamo al discorso della mente creativa… vedi, è una facoltà che anche noi
terrestri possediamo, ma nessuno ce lo insegna a scuola. La nostra mente è
veramente creativa, il pensiero ti fa arrivare ciò a cui tu dai energia
continuamente, per questo è necessario coltivare pensieri felici, capisci? Così
i tutti i tuoi incontri saranno felici. Una delle funzioni di Ashtalan è
proprio di insegnarci questo, a creare un mondo migliore attraverso i nostri
pensieri felici. Capisci ora quanto sia importante diventare consapevoli
dell’esistenza di questo mondo parallelo? So che sei un po’ spaventato, è la
prima volta che voliamo coscientemente con il corpo del sogno, ma è l’unico
modo che abbiamo per arrivare là. Se ci addormentassimo e basta, potremmo non
andarci insieme, invece voglio farti da guida, perché io Ashtalan la conosco
bene, fin da quando avevo la tua età e sapere che esisteva mi ha sempre aiutato
e fatto capire tante cose, dato speranza e coraggio e la voglia di andare
avanti… no, non voglio essere melodrammatica, ma a volte la vita per noi adulti
è difficile, perché ci dimentichiamo continuamente da dove veniamo e per amore
della “normalità” siamo spesso costretti a nasconderci.
Ora ho fatto pace con la mia non possibile né augurabile
normalità e da allora sono in contatto costante con questo magico mondo che è
la Wonderland di Alice e l’Isola che non c’è di Peter Pan, perché essi sono
vivi dentro di me e alimentano la mia fantasia nel portare avanti questo
racconto.
Devi sapere che Ashtalan è collocata al di fuori della
convenzione spazio-temporale in cui ci troviamo noi. Il suo è un universo
parallelo al nostro, ma a noi molto legato perché è il tessuto, la trama che
noi visitiamo nel nostro tempo del sogno, con il corpo del sogno. È la luce che
nutre le sinapsi del nostro cervello. È la dimensione in cui il nostro spirito
esperisce la realtà più profonda di sé, una condizione che si avvicina alla
beatitudine della contemplazione dell’UNO.
L’esistenza di questo microcosmo parallelo è fondamentale per
l’esistenza e la prosperità del nostro pianeta. Potremmo parlare di
luogo-ombra, intendendo una condizione di invisibilità ma di presenza
fondamentale di luce. Per il nostro benessere, ogni tanto uno dei sovrani di
Ashtalan decide di sacrificare tutto il proprio essere e di oltrepassare la
Porta tra i Mondi per nascere ed incarnarsi sul nostro pianeta. A noi spesso
manca la capacità di alzare gli occhi e il cuore verso il Cielo, dove potremmo
avere sentore della nostra condizione latente di semi-dei, di co-creatori della
realtà e cambiare radicalmente le ns. esistenze quando ci accorgiamo di essere
insoddisfatti. Anziché usare i nostri talenti creativi, li rinchiudiamo dentro
cassetti che si riempiono spesso di ragnatele – il vuoto viene riempito poi da
varie somatizzazioni, tra cui spicca l’attacco di panico, che sarebbe in realtà
la salvezza, perché è un allarme della nostra coscienza che ci vuole svegliare.
Invece pensiamo bene di metterla a tacere con svariati preparati chimici. Così
ci perdiamo, perdiamo i nostri sogni, che si sbriciolano e sfaldano, la nostra
anima diventa calcarea, incrostata dalle sostanze chimiche, non si muove più
leggera ma ristagna pesante. È iniziata la fine della magia. Da quel punto in
avanti diventiamo preda di ritmi automatici, lo sguardo si ispessisce e non
irradia più luce.
Essendo Ashtalan la nostra ombra positiva, ricca di colori
sgargianti, di luce e di gioia di vivere, come quando i nostri occhi si posano
su una sciarpa di seta color fucsia, per i suoi abitanti era estremamente
difficile e doloroso vegliare sul nostro mondo che piano piano nel corso dei secoli
stava dimenticando la sua natura magica per diventare sempre più denso e
nebuloso. I Grandi Signori del Tempo, coloro che captando i messaggi dell’Hunab
Ku, al centro della Galassia, nutrivano la coscienza di ogni Essere Vivente
nell’Universo che fosse in grado di ascoltarli, questi Distributori di
Conoscenza, nell’alternanza dei cicli solari e lunari, davano un timbro e una
forma all’esistenza. Entrando in armonia con questa ispirazione eterica, era
possibile raggiungere uno stato di serenità costante, passando la propria vita
immersi nella certezza di un equilibrio perfetto e di essere un ingranaggio
assolutamente necessario per mantenerlo. Ma i Signori del Tempo sapevano anche
che ogni ciclo lunare, solare o comunque i cicli planetari di per sé, creavano
delle reazioni nelle varie galassie e nei diversi pianeti più in piccolo.
Soprattutto si sapeva che si stava avverando la Grande Profezia, un evento di
cui noi Grigi eravamo stati informati da svariati secoli e che comportava
l’innalzamento di vibrazione di tutto il pianeta e ovviamente dei suoi
abitanti. Come tutti sanno, il nostro pianeta possiede un cuore, come noi,
perché noi siamo fatti a sua somiglianza. Il suo cuore è un enorme cristallo
luminescente che pulsa teneramente e ritmicamente, per comunicare con i suoi
figli. Il cristallo ha un’essenza estremamente sensibile ed evolutiva, si
trasforma seguendo le influenze dell’ambiente cosmico che lo circonda. Il
nostro pianeta, nell’interazione con gli altri pianeti e la sua Stella, si è
sempre trasformato e così il suo cuore. Ora tutta la nostra Galassia si trova a
dover fare un salto quantico nell’Iperspazio per raggiungere la condizione
definitiva di etereità necessaria a risplendere di luce propria senza bruciare,
ma diventando un luogo di beatitudine come Ashtalan stessa. Per fare in modo
che questo avvenga è necessario che tutti gli abitanti si sveglino alla propria
magia e aiutino il pianeta stesso a raggiungere una condizione di luminosità
autonoma. La missione degli abitanti di Ashtalan è quella di vivere in mezzo a
noi per far sentire la presenza della possibilità di cambiare la nostra
vibrazione. Devono risvegliare in noi il ricordo del MONDO DEI SOGNI e della
capacità di ognuno di noi ha di trasformare il proprio mondo per renderlo bello
come Ashtalan.
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